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Si chiama Liliana Andollina, ha 47 anni e fino a poco tempo fa viveva in un alloggio in corso Carlo Marx. È stata costretta a lasciarlo quando il proprietario ha deciso di metterlo in vendita. Da allora è iniziato un calvario che ancora non trova soluzione.
Liliana è madre di un ragazzo di 16 anni affetto da disabilità e, proprio per questo, risulta ai primi posti nella graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare. Tuttavia, nonostante il punteggio elevato e la disponibilità di appartamenti – dice – “nessuno ci ha ancora dato una casa”.
Da mesi, madre e figlio vivono in condizioni precarie: “Alcune notti dormiamo da mia madre, ma non potrebbe ospitarci stabilmente. Altre volte ci ripariamo in una piazza o in un parco. Ho chiesto aiuto ai dormitori, ma sono sempre pieni”.
Il Cissaca è a conoscenza della sua situazione, così come alcuni esponenti politici locali, ma al momento nulla è cambiato. Liliana riesce a guadagnare qualcosa solo con piccoli lavori saltuari come colf. A settembre, suo figlio tornerà a frequentare un istituto professionale, ma il suo desiderio resta semplice e struggente: “Vorrebbe poter dire, a fine lezione, che lo aspetta una casa.”