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La notte che precede la Festa della Repubblica vedrà molti italiani mobilitarsi per chiedere al governo di agire in coerenza con i principi costituzionali e di rispettare gli impegni assunti con i trattati internazionali per la tutela dei diritti umani.
Ogni candela accesa su finestre e balconi, in sedi associative e municipi, ogni evento nelle piazze e ogni corteo o fiaccolata che attraverserà le città simboleggeranno la consapevolezza dei cittadini. Si vuole ricordare che la ricorrenza del referendum del 1946, che ha dato vita alla Repubblica, invita a rinnovare la fede nella democrazia, la fedeltà allo stato di diritto e la fiducia nelle istituzioni che sostengono la convivenza pacifica, sia all’interno della società italiana che nelle relazioni con le altre nazioni.
Contro il riarmo e per la fine delle guerre
Molte voci si sono unite nel coro degli appelli contro il riarmo e per la cessazione delle guerre. Questi conflitti devastano territori, aggravano tensioni economiche e politiche tra gli stati e mietono vittime tra le popolazioni dei paesi belligeranti. Numerose nazioni hanno condannato con forza la carneficina dei palestinesi nella Striscia di Gaza, assediata da oltre un anno e mezzo, dove da marzo scorso l’esercito israeliano ha intensificato l’offensiva e impedito per 11 settimane la consegna di cibo, acqua e medicinali.
Il governo italiano, invece, non ha ancora preso una posizione chiara. La prossima settimana, dopo aver celebrato il 2 giugno con la parata militare ai Fori Imperiali di Roma, dovrà decidere in merito alla proroga della fornitura di equipaggiamenti, tecnologie e servizi militari a Israele. Tale fornitura è proseguita incessantemente in questi anni, nonostante l’esportazione di armi e loro componenti a stati coinvolti in conflitti bellici o in situazioni di instabilità politica sia esclusa dall’articolo 11 della Costituzione e vietata dall’articolo 1 della Legge 185/1990.
Questo momento di mobilitazione riflette un’importante riflessione collettiva sul ruolo dell’Italia nel panorama internazionale e sull’urgenza di promuovere la pace e il rispetto dei diritti umani.