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La Corte d’Assise di Alessandria, nel condannare all’ergastolo Giovanni Salamone per l’omicidio della moglie, Patrizia Russo, ha disposto la trasmissione di alcuni atti alla Procura di Agrigento. L’obiettivo è aprire un nuovo fascicolo a carico dell’uomo, che durante il processo ha visto emergere un ulteriore episodio di violenza: l’uccisione del cane di famiglia, un Dogo argentino.

A far luce su questo fatto è stata la deposizione in aula del figlio della coppia, il quale ha raccontato che l’animale era stato eliminato prima del trasferimento in Piemonte. Il giovane ha riferito di aver trovato in casa tracce di piombo compatibili con un colpo d’arma da fuoco, e che a parlargli dell’episodio sarebbe stata la madre stessa, Patrizia Russo.

La Procura di Agrigento indagherà ora su questa vicenda, che risalirebbe al periodo in cui la famiglia viveva in Sicilia. Un elemento che getta un’ombra ancora più cupa sulla figura di Salamone, già riconosciuto colpevole di un femminicidio, e che potrebbe ora dover rispondere anche dell’uccisione dell’animale domestico.

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