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Restano sotto sequestro i resti dell’ultraleggero precipitato sabato mattina nelle campagne tra Livorno Ferraris e Lamparo, nel Vercellese. Nel drammatico incidente hanno perso la vita Massimiliano Monticone, 49 anni, radarista dell’Enav a Linate e pilota esperto, e la figlia Simona, appena diciottenne.

Il velivolo è caduto in una risaia nei pressi del canale Cavour, dove ieri i Carabinieri hanno delimitato l’area. La Procura di Vercelli ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dello schianto: i rottami saranno trasferiti all’aeroporto Cappa di Casale Monferrato, mentre le salme restano a disposizione della magistratura, che potrebbe disporre l’autopsia.

Secondo una prima ricostruzione, l’ultraleggero era partito sabato mattina da Casale ed era diretto in Valle d’Aosta. Qualcosa però è andato storto durante il volo sopra le risaie, e Monticone non ha avuto il tempo di azionare alcun dispositivo di emergenza.

Massimiliano Monticone era noto non solo per la sua attività professionale e la passione per il volo, ma anche per l’impegno nell’apicoltura, portata avanti insieme alla moglie Elisa con l’azienda “Miele della Bassa Val Tanaro”. Una passione che aveva coinvolto anche il padre Giuseppe, figura conosciuta nell’Alessandrino per il suo ruolo nell’associazione “Oltre il fango”, nata dopo l’alluvione del 1994.

Oggi proprio Giuseppe piange la perdita del figlio e della nipote: un dolore enorme, impossibile da colmare.

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