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La raccolta dei cereali in provincia di Alessandria è quasi conclusa, con la trebbiatura del grano iniziata circa quindici giorni prima rispetto alla media degli anni scorsi. Le rese si attestano sui 70-80 quintali per ettaro, con spighe sane e una qualità definita soddisfacente da Coldiretti e Cai – Consorzi Agrari d’Italia.
Tuttavia, nonostante il buon raccolto, preoccupa il forte calo dei prezzi, dovuto all’aumento delle importazioni di grano estero, cresciute del 104% rispetto al 2024. In particolare, il grano duro proveniente dal Canada – circa 800mila tonnellate – è spesso coltivato con sostanze vietate in Europa, come il glifosato.
«Siamo di fronte a un’invasione che danneggia il nostro mercato e i produttori locali», denuncia Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria, che chiede una maggiore reciprocità nelle regole e un’etichettatura chiara sull’origine del grano nei prodotti alimentari.
A contrastare le difficoltà di mercato arrivano i contratti di filiera, ritenuti essenziali per garantire tracciabilità, qualità e una giusta remunerazione agli agricoltori. Il progetto Gran Piemonte, promosso con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, ha coinvolto già circa 9.000 ettari di grano tenero.